Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura
terreno, credendo di guadagnar tempo, e di distruggere una maggiore quantità di malerbe. Costoro s'ingannano. Il lavoro riesce più faticoso, e meno
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si ricorre al maggese. Il maggese è un lavoro destinato a lasciare il terreno improduttivo, per un tempo più o meno lungo. È completo il maggese, se
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3. Concimi. 1. Tutte le piante coltivate, quali più, quali meno, spossano la terra. Portando via il grano dal campo, l'erba del prato, l'uva dalla
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seguenti vantaggi: si produce nel podere dagli animali che servono al lavoro delle terre; si trova quindi sul luogo; preparato con cura, è il meno costoso di
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, produce meno d'un terzo del concime di un bue all'ingrasso. Una vacca nutrita continuamente al pascolo ne produce poco più della metà di una vacca da
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tettoia, anche di paglia, per riparar il concime dagli ardori del sole che lo essicano, e dalle pioggie che lo dilavano. Per lo meno sia ombreggiato
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crescono ben poco. Supponiamo che invece di 295 lire tu ne spenda 355. Il prodotto aumenta, e sale per lo meno a 16 ettolitri di grano ed a 150 miriagr
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feraci, non si deve lesinare il concime. Anche qui si avvera il proverbio: Chi più spende, meno spende.
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correttivo, ed un concime. Opera come la calce; ma la sua azione è meno energica. Si applica a intervalli di 5 a 10 anni, ed in quantità di 50 a 100 e fino a
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bucato. Esse costano di meno, ed hanno azione meno energica e corrosiva, che le vergini, o vive. Se ne spandono circa 200 miriagrammi per ettaro, e la loro
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dire, ogni luogo ha un clima suo proprio, ossia stagioni più o meno calde, serene, o nebbiose, asciutte, o umide, soggette ai venti, alla brina, ecc
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calore gli agrumi, e l'ulivo; ne vogliono molto il granturco, la vite, il mandorlo, il pesco; un po' meno il frumento, l'avena, la segala, il pero, il melo
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quale dà i migliori e i maggiori prodotti. Vedesti che tutte le piante, quali più, quali meno, vogliono calore per crescere e prosperare. Vedesti pure
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2. Composizione dei terreni. 1. Cominciamo a considerare il terreno come stanza delle piante. Esso le alloggia bene, o male, secondo che è più o meno
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color chiaro si riscaldano meno degli altri terreni sotto l'azione del sole; onde si chiamano anche freddi; e le raccolte vi maturano più tardi. I
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soffrono meno che negli argillosi gli effetti del gelo, e maturano più presto i frutti; ma vi patiscono la sete, e la fame. Quindi per produr bene, vogliono
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sua stessa natura, ma meno ricco di concimi, di colore più chiaro, e non intaccato dai lavori ordinari. Si dice inerte, perchè non dà un concorso
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sano, caldo, asciutto; e tu vedi prosperarvi la vite, e gli alberi a frutto. Il fianco opposto, che guarda alla mezzanotte, più freddo, e meno
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si possono correggere i terreni di qualunque sorta. La marna sabbiosa, grigiastra, è la meno buona; corregge i terreni forti ed umidi. L'argillosa, più
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8. Irrigazione. Sua utilità. 1. L'aridezza del terreno nuoce alle piante, non meno dell'umidità eccessiva. L'acqua abbisogna alle piante in tutti i
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dell'anello; se vuoi prendere meno terra, fissi l'asta ai denti di sinistra. 4. La stiva, posta in fondo al bure, serve al lavoratore per dirigere
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inclinati. E perchè? Per poter fare un lavoro più o meno superficiale. L'erpicatura riesce più profonda, se i denti sono inclinati verso il tiro; più
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ed operare diversamente. Tu penserai che chi ha fatto il più, deve fare anche il meno, per prevenire i danni che possono colpire la raccolta. Ricorda
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